Replying to Il piccolo Nicolas
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Pintu85Posted: 29/3/2010, 17:37
Recensione comingsoon.it

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Nel 1959 l’incontro tra la mente geniale di René Goscinny e la dinamica matita di Sempè partorisce "Le Petit Nicolas", una serie di avventure illustrate, pubblicate fino al 1965 su vari settimanali umoristici, tra cui quel Pilote che ospita Asterix, creato da Goscinny (in coppia con Albert Uderzo) nello stesso anno. Protagonisti di oltre cento avventure, sono Nicolas - un bambino di circa 8 anni - i suoi genitori, i suoi compagni di scuola, la nonna, la maestra, il direttore della scuola e il bidello. Il mondo di Nicolas ruota attorno alla famiglia, alla scuola e ai giochi coi compagni o con la bambina Marie Edvige, in un’epoca in cui la scuola e la società dividono maschi e femmine in ambienti diversi. La sua è un’infanzia volutamente idealizzata e anacronistica, e anche l’ambientazione è quella di un’epoca che in forma tanto pura non è mai esistita, riflesso forse dei giorni vissuti dall’autore, che è stato bambino negli anni Trenta.

Adesso queste storie, popolari in Francia più del nostro Pinocchio e conosciute e amate anche nel resto del mondo (Italia inclusa, dove sono state pubblicate da Donzelli), sono state portate al cinema da Laurent Tirard, collaboratore della rivista Studio e già autore dell’interessante Le avventure galanti del giovane Molière. Senza forzare, ma aggiungendo solo una trama per legare insieme i frammentari episodi che ha scelto di adattare, il regista riesce a trasmettere la freschezza e il divertimento dell’originale, creando un prodotto valido sia per gli adulti che per i bambini. Per i primi sarà come assaggiare una madeleine, ricordando la propria infanzia e un tempo meraviglioso in cui tutto era ancora possibile per chi era al centro di un mondo in apparenza immutabile. E i bambini di oggi si riconosceranno facilmente nelle dinamiche dei giochi e nella psicologia dei piccoli protagonisti: il secchione, l’asino, il mangione, il forzuto e il riccone, tutti tipi la cui presenza in una classe scolastica sembra da sempre obbligatoria.

La spontaneità della recitazione - dovuta alla volontà del regista di scritturare dei veri bambini e non dei professionisti - arricchisce il divertimento di un film in cui anche gli attori adulti hanno il volto e il carisma giusto per le parti: da applauso i genitori Kad Merad e Valérie Lemercier, e tutti godibili i ruoli di contorno, che comprendono le apparizioni di due grandi caratteristi del cinema d’Oltralpe, Michel Galabru e Anémone. Sono infine commoventi – per gli adulti in grado di coglierlo - l’omaggio ad Asterix inserito nella storia e l’identificazione tra il piccolo Nicolas e Goscinny, l’uomo che nella sua breve vita portò a termine con straordinario successo la missione che si era prefisso: far ridere la gente.

E’ bello che al cinema oggi ci sia un film come Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, in cui gli unici effetti speciali in grado di attirare il pubblico sono la semplicità e la libertà di un’età che tutti abbiamo vissuto, e che qualcuno forse ha bisogno di ricordare.