[Imparare a fotografare] Lezione n.2 - LE BASI - Le modalità di scatto

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maxvim
view post Posted on 2/4/2010, 11:00





Lezione n.2 "BASI - Le Modalità Di Scatto"






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Le statistiche parlano chiaro:
la stragrande maggioranza degli scatti viene fatta in modalità automatica. le moderne fotocamere digitali offrono però alcune modalità di scatto particolari che, pur essendo facili da scegliere e intuitive da usare, danno, situazione per situazione, risultati nettamente superiori alla media. Ecco svelati i segreti della "ruota delle modalità".

Si dice che i grandi fotografi scattino solo in modalità manuale. Falso. Uno dei più grossi errori che vengono solitamente fatti quando si tratta di scattare una fotografia è pensare che la modalità "manuale" sia la migliore soluzione possibile, e che allo stesso tempo la modalità automatica è quella più "sicura". E se in molti casi scattare in manuale è complesso e richiede tempo e pratica, spesso e volentieri tutti scelgono la via semplice, il famoso "Auto" che risolve quasi tutte le situazioni e toglie al fotografo ogni pensiero. Tuttavia le macchine più moderne hannno una serie di modalità semiautomatiche e programmi che coprono praticamente tutte le esigenze e che spesso non vengono utilizzate proprio perchè non si capisce bene quale sia la differenza tra un programma e l'altro. Fortunatamente le aziende si sono standardizzate, e i programmi disponibili sugli apparecchi delle diverse marche, sia reflex che bridge, nella maggior parte dei casi coincidono, quindi è possibile tracciare una mappa delle modalità più comuni e capire in quali occasioni vanno usate e che vantaggi danno rispetto alla modalità automatica.


Profili Su Misura

Ogni fotocamera digitale reflex, bridge o compatta (se si tratta di un modello sufficientemente evoluto) permette la regolazione di una lunga serie di parametri: il tempo di esposizione, l'apertura del diaframma, la modalità di messa a fuoco automatica, il flash, il bilanciamento del bianco e i parametri dell'immagine come nitidezza, contrasto, saturazione cromatica e riduzione del rumore. Per il fotografo, sono troppi i valori da selezionare a ogni scatto: per questo esiste la "ruota delle modalità" che permette di scattare più velocemente e con ottimi risultati. Non si tratta di modalità automatiche ma di veri e propri profili di scatto; infatti una modalità "automatica" non permette all'utente di intervenire in alcun modo, mentre questi profili lasciano un buon margine di correzione e personalizzazione all'utente più esigente. Quando si utilizza per esempio la modalità "soggetto vicino o macro", indicata sulla ghiera con il classico fiorellino, la macchina imposta automaticamente la messa a fuoco sul punto centrale. L'utente, volendolo, può modificare questa impostazione per lo scatto, ma al successivo riavvio della fotocamera ritroverà l'impostazione di default. Alcune reflex evolute permettono addirittura di salvare nuovi profili e nuove combinazioni realizzate su misura dall'utente.
Bastano poche nozioni di base per scegliere velocemente, situazione per situazione, il profilo più adeguato e ottenere sempre il massimo dalla propria fotocamera.
In queste pagine sono affrontate le modalità di scatto più diffuse; va ricordato, però, che queste indicazioni sono di ordine generale e da marca a marca e da modello a modello di fotocamera potrebbero esserci piccole differenze di grafica nei simboli e di comportamento allo scatto. Il nostro consiglio è comunque quello di riferirsi sempre al manuale di utilizzo in dotazione con la macchina fotografica che si utilizza.


Modalità Program

Denominata anche Auto Multi Program, questa modalità è tra quelle presenti sulla ghiera della macchina fotografica una delle meno utilizzate. Eppure è una delle più utili, perchè rappresenta un'ottima alternativa alla modalità automatica classica offrendo però qualche possibilità in più, come per esempio la libera gestione del flash. In modalità "P" la macchina sceglie l'abbinamento "tempo/diaframma" per ottenere il risultato migliore in termini di esposizione. Trattandosi di una decisione della macchina, il lato creativo e artistico del fotografo è un po' limitato ma la foto verrà correttamente esposta. Alcune Reflex evolute permettono, in modalità P, di scegliere una serie di combinazioni "tempo/diaframma" che restituiscono un'esposizione equivalente. In questo caso, il fotografo si trova di fronte ad una modalità che potremmo chiamare "manuale assistita", dove può scegliere o il tempo o il diaframma desiderato ed è la macchina a decidere l'altro valore. Inoltre, il fotografo può decidere se correggere l'esposizione, scurendo o schiarendo l'immagine.

Nei casi in cui lo scatto del flash è inopportuno o addirittura vietato (come nei musei), la modalità P permette al fotografo di valutare di caso in caso se farsi aiutare dall'illuminatore o costringere la macchina a cavarsela con la luce ambiente disponibile

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La prima foto alla statua del "malladrone" di Gallipoli (un interno in chiesa) è stata scattata in modalità automatica: la macchina ha innescato il flash per compensare la bassa luce, ottenendo però un appiattimento della tridimensionalità. Nel secondo scatto è stata impostata invece la modalità P, grazie alla quale il fotografo ha inibito il flash e costretto la macchina a scalare gli ISO per farsi bastare la luce ambiente: il risultato è nettamente migliore e restituisce l'intensità dello sguardo che ha reso famosa questa opera d'arte.


Diaframma: A o Av

Quando bisogna scegliere la profondità di campo la modalità A (dall'Inglese "aperture", priorità di diaframmi) è quella giusta. In questa modalità il fotografo sceglie l'apertura e la macchina fotografica, grazie all'esposimetro, calcola il tempo esatto di posa (e la sensibilità, se il tempo risulta troppo alto). A diaframmi più chiusi (f/ più elevato) corrisponde una nitidezza dell'immagine e una profondità di campo maggiore, con particolari a fuoco sia sullo sfondo che in primo piano. Invece, con un diaframma molto aperto la grana dell'immagine cresce e la profondità di campo è ridotta: un dettaglio è a fuoco e lo sfondo è sfuocato. Ci sono anche altri motivi per scegliere un determinato diaframma: nel caso delle reflex, per esempio, gli obiettivi lavorano meglio con un diaframma più chiuso (f/8 – f/11) e allo stesso tempo perdono un po' di dettagli ai bordi se il diaframma è molto aperto.

Molte reflex hanno un bottoncino nella parte bassa che permette di verificare direttamente la profondità di campo. Quando si inquadra un soggetto, la macchina tiene il diaframma totalmente aperto, e quello che si vede attraverso l'oculare è il risultato. Per vedere invece come verrà la foto con l'apertura scelta, si preme questo "bottoncino magico"

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Per garantire una profondità di campo tale da comprendere sia il cartello in primo piano che i dettagli della strada sullo sfondo, il fotografo ha scattato in modalità A in modo tale da fissare un diaframma molto chiuso: risultato ottenuto.***


Modalità Auto

La modalità automatica per eccellenza è quasi sempre indicata da una piccola macchina fotografica verde. In questa modalità, la macchina sceglie la combinazione più adatta di tempo e diaframma per fornire un ottimo equilibrio generale, una foto ben esposta che non necessita di particolari interventi. Temperatura del bianco, contrasto, nitidezza e gli altri parametri sono scelti automaticamente dalla fotocamera. La modalità automatica, quindi, garantisce generalmente una buona qualità dell'immagine, soprattutto con gli apparecchi più sofisticati che possono contare su processori più veloci, in grado di elaborare tutti i parametri della scena e che hanno in memoria una quantità di situazioni "tipo" più ampia. Se la luce ambientale non è sufficiente, il flash scatta automaticamente.

Il Consiglio:
Uno dei più grossi problemi della modalità automatica è proprio il flash. Spesso, infatti, in interno oppure al crepuscolo, la macchina attiva il flash, ottenendo la classica fotografia con il soggetto in primo piano fin troppo illuminato e lo sfondo totalmente buio, a causa del basso tempo di posa. Meglio usare il programma P, che lascia al fotografo decidere se attivare il flash o "accontentarsi" della luce presente, magari aumentando i tempi di scatto o la sensibilità ISO.


Modalità Manuale

Chi non vuole lasciare alcuna decisione alla macchina fotografica può puntare sulla famosa "M", la modalità completamente manuale. Qui il fotografo gestisce la fotocamera al 100%, decidendo sia il tempo, sia il diaframma adatto, sia la sensibilità. In questo caso, sono due gli elementi che lo aiutano: l'esposimetro della fotocamera, visibile dall'oculare, che gli consiglia la corretta esposizione, e la sua sensibilità personale. Non sempre infatti l'esposimetro è infallibile e sta al fotografo compensare leggermente l'esposizione. La modalità manuale è riservata solitamente a chi ha molto tempo per scattare una foto, può pensare all'inquadratura, alla posa, alla profondità di campo e a tutti i fattori legati ad essi; dà molte soddisfazioni, ma è molto impegnativa e in molti casi, se usata da mani inesperte garantisce risultati peggiori delle due modalità AV e TV.

La modalità manuale permette di scegliere tempi di posa diversi, a seconda del tipo di fotocamera. Quasi tutte le reflex dispongono in modalità manuale di una posa chiama Bulb, o B, che lascia aperto l'otturatore per un periodo superiore ai 30", anche per diverse ore. Questa modalità è utilissima se si vuole fotografare per esempio la volta celeste di notte, al buio quasi totale, o il classico temporale notturno con fulmini e saette. E con la fotografia digitale provare non costa nulla.


Modalità Ritratto

Il ritratto è una delle foto più gettonate: dovrebbe avere il soggetto in primo piano molto nitido e uno sfondo totalmente sfuocato. Quando si sceglie questo programma, identificato con la "faccina" sulla ghiera, si chiede alla fotocamera di tenere il diaframma più aperto possibile e di scegliere il tempo adatto, se necessario alzando leggermente gli ISO per evitare una foto mossa. In questa modalità l'autofocus mette a fuoco il soggetto più vicino e il flash si attiva se la luce non è sufficiente. Per migliorare l'effetto soft e nascondere le imperfezioni della pelle, la macchina abbassa anche leggermente la nitidezza.

Impossibile tenere fermo un bambino quando si tratta di fare una foto: il risultato spesso e volentieri è quello di una foto mossa. La macchina fotografica, in modalità ritratto, presume che il soggetto sia abbastanza statico e cerca di tenere la sensibilità bassa per minimizzare la grana. Se si devono fotografare bambini o soggetti "indisponibili" a mettersi in posa è consigliabile alzare gli ISO, magari a 200 o 400 (con alcune reflex anche 800 o 1600) per abbassare ulteriormente il tempo di posa e minimizzare il rischio di un ritratto mosso.

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Con la modalità ritratto, lo sfondo viene giustamente fuori fuoco, i toni della pelle opportunamente scaldati e l'immagine resa un po' più soft.


Panorama Notturno

La foto al tramonto è un classico, così come le luci della città di notte. Per realizzare questo tipo di scatto le macchine fotografiche dispongono di una modalità molto simile a quella "paesaggio" ma adattata per realizzare fotografie quando c'è poca luce. In modalità "panorama notturno" (non presente in tutti i modelli) la macchina spegne il flash, che sarebbe inutile, apre il diaframma al massimo e alza gli ISO per ridurre il tempo di posa. L'obiettivo di questa modalità è infatti quello di scattare foto notturne senza problemi di mosso, malgrado non si disponga di un treppiede. Per ridurre la visibilità del rumore dovuto agli alti ISO la macchina attiva il sistema di riduzione rumore e abbassa la nitidezza.

Se si dispone di un appoggio o di un treppiede, la modalità Panorama notturno è sconsigliabile: è da preferire solo quando si impugna la macchina "a mano libera". Con un treppiede, con il quale tempi di scatto molto lunghi non sono un problema, è meglio scattare in priorità di diaframmi (modalità A), cercando di non aprire troppo per ottenere magari il tipico effetto "stellina" sulle fonti di luce; al contrario, tenendo il diaframma aperto, attorno alle fonti di luce spesso compare un bagliore diffuso. La modalità "panorama notturno" usa sempre il diaframma più aperto possibile, eliminando l'effetto "stelline" e abbattendo un po' il contrasto dell'immagine.

Tempo: S o Tv

Qualcuno lo chiama T, come tempo, altri lo chiamano S come Shutter, otturatore. Questo programma è esattamente l'opposto della modalità Av: il fotografo sceglie il tempo di scatto, la macchina sceglie il diaframma adatto. È una modalità da usare in molte occasioni, sia per tempi di posa molto brevi per catturare istanti molto rapidi, sia per un tempo di posa un po' più lungo per creare foto ad effetto, come per esempio quella di una cascata: se si vuole dare l'impressione che l'acqua sia una superficie "setosa", al posto di scattare in modalità "panorama" basta usare la modalità di priorità tempi, allungando la durata della posa: in tal caso serve ovviamente un appoggio stabile e, se necessario, un filtro per limitare la luce e permettere scatti lunghi in piena illuminazione.

Scattando in modalità automatica fotografie a bambini o animali, soggetti che generalmente non stanno fermi in posa, capita spesso di avere belle fotografie rovinate dal movimento del soggetto. In questi casi, è bene lavorare in priorità tempi con esposizioni non superiori al 1/125 di secondo, ancora più brevi se si usa un teleobiettivo: l'esposimetro farà i salti mortali per compensare se la luce non basta, ma i soggetti saranno nitidi.

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Il primo ritratto della bambina (all'ombra all'ora del tramonto) è stato scattato in modalità P, ma i tempi impostasti non hanno messo al riparo il fotografo dal mosso. La seconda foto, scattata pochi istanti dopo, è stata invece catturata in priorità di tempi, impostando una durata dell'esposizione di 1/125 di secondo, quanto basta per avere un ritratto senza mosso.

Modalità Panorama

Ideale per i paesaggi, quella Panorama è una modalità automatica dove viene disattivato il flash, anche se c'è poca luce (non avrebbe senso, visto il campo lungo di ripresa) e vengono regolati alcuni parametri per garantire maggiore vivacità e soprattutto maggiore nitidezza. La modalità "paesaggio" ha solitamente un valore di saturazione e una nitidezza maggiore. La macchina sceglie anche un diaframma un po' più chiuso per aumentare la profondità di campo, alzando quindi anche il tempo di posa: si presuppone, infatti, che in un panorama non ci siano soggetti in rapido movimento.

Utilizzando un diaframma chiuso, come nella modalità Panorama, si aumenta anche la profondità di campo. Così facendo si fa più fatica a "giocare" con oggetti e elementi disposti su piani diversi, aumentando quindi il senso di profondità del paesaggio. In questo caso, è meglio passare alla modalità "A", scegliendo l'apertura di diaframma che meglio si adatta al tipo di inquadratura.


Ritratto Notturno

Quando si deve scattare un ritratto di notte il problema più grande è riuscire ad esporre correttamente sia il soggetto che lo sfondo. In questo caso, la chiave di tutto è il flash: nella modalità ritratto notturno la macchina imposta il flash in una modalità "slow-sync" ovvero sincronizzazione a tempi lenti: il lampo viene emesso molto velocemente durante una posa comunque abbastanza lunga da catturare le luci sullo sfondo. Così facendo, viene esposta correttamente sia la persona fotografata sia lo sfondo. Questa modalità può essere usata in molti altri casi, grazie proprio all'uso del flash slow-sync: se si deve per esempio fotografare un telefono cellulare con display acceso o un monitor, utilizzando la modalità ritratto notturno si può ottenere una fotografia dove sia il display sia il dispositivo sono correttamente esposti.

Ideale nelle prime ore dopo il tramonto e con sfondi cittadini ben illuminati da luce elettrica, questa modalità si rivela più difficile da usare con sfondi molto scuri, quando si corre il rischio di prolungare troppo la posa con un eccesso di mosso negli sfondi. In tal caso ci vuole un treppiedi e un soggetto ben fermo!

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Il soggetto è illuminato dal flash, ma la sincronizzazione lenta ha permesso di catturare anche le luci del porticato, dando profondità alla scena. Non utilizzando questa modalità lo sfondo sarebbe stato completamente nero.


Sport

La modalità di scatto sportiva è una di quelle più usate e, anche se sulla ghiera viene rappresentata da un omino che corre, la sua funzione si estende a moltissimi altri usi, come per esempio la caccia fotografica, dove serve uno scatto veloce e soprattutto continuo. In questa modalità la macchina imposta automaticamente, se disponibile, lo scatto a raffica, permettendo all'utente di tenere schiacciato il tasto per realizzare una sequenza di foto mentre l'autofocus viene regolato in modalità continua: tenendo premuto il tasto di scatto a metà la macchina "insegue" il soggetto e cerca di tenere sempre il fuoco, per uno scatto rapido e immediato. Importantissima poi la gestione del tempo di posa, che viene tenuto al minimo per catturare l'istante ed evitare effetto mosso. Il flash non si attiva automaticamente, nemmeno se c'è poca luce

Scattando con tempo di posa molto basso si blocca la scena e si mette in evidenza, nei muscoli e nelle espressioni, la potenza del gesto atletico. Se però si desidera conferire un effetto di dinamicità giocando sul mosso (del soggetto o dello sfondo) bisogna gestire manualmente i tempi di scatto: quindi, è consigliabile portare la ghiera su S (o T, a seconda dei modelli)

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In modalità Sport, la fotocamera imposta tempi di scatto brevi e corregge il fuoco in maniera continua per catturare il gesto atletico, come esemplificato in questa foto scattata durante i recenti Mondiali di nuoto di Roma.


Macro

Nelle riprese ravvicinate di insetti, fiori e altri piccoli soggetti il parametro decisivo è la distanza di messa a fuoco minima, che dipende da ottica a ottica. Per esempio, nelle piccole compatte questa risulta spesso molto ridotta. In tutti i casi, è utile ricorrere all'impostazione macro, grazie alla quale il punto di messa a fuoco è quello centrale; in qualche caso anche l'esposimetro si concentra sulla zona centrale. Lo scatto è più carico cromaticamente, con particolare attenzione ai verdi e ai rossi. Può intervenire il flash della macchina, ma meglio gli appositi flash anulari.

La modalità macro aiuta, ma per le foto di piccoli particolari risulta decisiva la scelta degli obiettivi. Quelli delle reflex offrono risultati professionali e riducono il rischio di distorsioni geometriche, a fronte però di un investimento importante; le piccole compatte, proprio per il loro progetto ottico "in miniatura" possono offrire ottimi risultati, a parte qualche deformazione geometrica e una ridotta profondità di campo

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In questo scatto naturalistico la modalità macro ha permesso di mantenere la nitidezza dei particolari del soggetto, che risalta nettamente rispetto allo sfondo sfuocato nonostante le similitudini cromatiche.


 
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