Sono viva

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Pintu85
view post Posted on 28/5/2010, 17:33




Recensione comingsoon.it

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Rocco è un trentenne senza un grande avvenire. Convive con una ragazza che lo induce a un tenore di vita superiore alle sue possibilitò. Campa di lavoretti precari, ed è in grave ritardo sulle rate del mutuo. Insomma uno come tanti, di questi tempi. Per questo, quando un amico gli prospetta il lavoro di una notte, facile, pulito e ben pagato, si fa convincere. Ma non sa cosa lo aspetta nella villa trascurata di un ricco signore del luogo: la veglia funebre della sua giovane figlia, morta misteriosamente, bella e abbagliante come Biancaneve nella sua teca di cristallo. E' l'inizio di una lunga notte, che non finirà nemmeno la mattina dopo, e che sarà tutt'altro che quieta, disseminata com'è di personaggi che irrompono nella casa per cercare, o raccontare, la loro verità.

E' decisamente suggestivo lo spunto di partenza di Sono viva, un noir metafisico che arriva nelle sale dopo molte peripezie, due anni dopo la sua realizzazione: uno dei tanti film italiani sommersi, che lottano per trovare un proprio spazio in un panorama cinematografico appiattito e desolantemente uniforme. Debutto cinematografico di due fratelli che hanno attraversato professionalmente campi diversi come quelli della televisione, del teatro e dell'editoria, Sono viva non è un capolavoro, ma un'opera che sotto le apparenze del genere offre diversi spunti di riflessione.

Il tema è forte, ed è un classico molte volte coniugato dall'arte: la famiglia, i rapporti tra padri e figli, l'ingombrante eredità delle generazioni. Come succede spesso alle opere prime, i risultati non sono sempre all'altezza delle ambizioni, dichiaratamente alte: Sono viva è fatto di piani sequenza, silenzi, momenti rarefatti, che a tratti si sfilacciano lasciando intravvedere la trama con cui è intessuto. Ma ha dalla sua quello su cui molti film analoghi non possono contare: attori bravi a dare corpo ai loro personaggi, che rendono possibile l'adesione a una storia non sempre originale e convincente.

A partire proprio da Massimo De Santis, al suo primo ruolo protagonista, che disegna con trattenuta ma potente fisicità un uomo le cui eccessive disponibilità e passività nei confronti di un mondo aggressivo e consumista rischiano di schiacciarlo. Giorgio Colangeli è letteralmente irriconoscibile nel ruolo di un genitore divorato dal rimorso e da un amore che non ha saputo esprimere se non accumulando soldi e beni materiali: misurato, forte e concreto in apparenza, ma fragile ed esposto al ricatto come il personaggio di Rocco, di cui sembra una specie di padre ideale. Infine, nell'azzeccato cast di contorno, Giovanna Mezzogiorno in un piccolo ruolo impreziosisce il film con un ritratto di donna misteriosa e dolce.
 
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